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Oculistica

Oculistica

Trattamenti Laser Refrattiva

Il trattamento mediante laser ad eccimeri corregge i difetti di refrazione modificando la curvatura della cornea su tutta la sua estensione (miopia e ipermetropia) o solo in alcuni settori (astigmatismo) in modo da far sì che i raggi luminosi siano focalizzati in un solo punto della retina.

La chirurgia refrattiva oculare in questi ultimi anni ha compiuto passi da gigante; oggi i nuovi tipi di intervento e l'impiego di tecnologie sempre più sofisticate, come il laser ad eccimeri, garantiscono risultati eccellenti nelle miopie lievi e molto apprezzabili nelle miopie medie ed elevate.

Il laser ad eccimeri è uno strumento che emette una luce ultravioletta tale da esercitare sul tessuto un particolare effetto chiamato fotoablazione: il risultato è che la parte più superficiale del materiale colpito viene disintegrata e trasformata in vapore. La fotoablazione, oltre ad avvenire con una precisione inferiore al millesimo di millimetro è “selettiva”, cioè avviene solo nella porzione di cornea prescelta per il trattamento, ad una profondità e per un’estensione di ampiezza prestabilita. Il risultato di tutto ciò è che la superficie corneale viene ridisegnata e rimodellata in modo tale da ottenere la correzione del difetto di vista. Attualmente con gli apparecchi di ultima generazione si hanno fasci laser omogenei e controllabili, e quindi si ottengono risultati refrattivi precisi e stabili nel tempo.
Inoltre, grazie ad un sofisticato sistema di “eye-tracker”, il laser è in grado di “seguire” l’occhio durante anche i più lievi movimenti eliminando i problemi legati alla non perfetta collaborazione del paziente e favorendo così la perfetta esecuzione della procedura.

I nostri laser sono oggi anche in grado di eseguire dei trattamenti “personalizzati”, in cui le caratteristiche dell’occhio vengono rilevate da sofisticate apparecchiature (tomografia corneale, aberrometria) ed inserite nel computer del laser che esegue il trattamento in base alle informazioni ricevute.

Domande Frequenti FAQ

  • Su quale parte dell’occhio agisce il laser?
    • Sulla cornea, la parte più anteriore dell’occhio. La cornea è una calotta sferica posizionata davanti all’iride, la parte colorata dell’occhio. E’ perfettamente trasparente, e quindi invisibile ad occhio nudo, per consentire ai raggi luminosi di arrivare all’interno del bulbo oculare, ed è spessa al suo centro circa mezzo millimetro.
  • Come agisce il laser?
    • Asportando tessuto dalla superficie corneale (PRK). In generale più il difetto è elevato più tessuto deve essere rimosso.
  • Quali difetti visivi si possono correggere con il laser ad eccimeri?
    • La miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo, anche combinati tra loro. La scelta della modalità d’intervento viene stabilita dal medico oculista in base alle condizioni oculari.
  • L’intervento elimina completamente l’uso degli occhiali?
    • Nessuna tecnica e nessun chirurgo può garantire con certezza la completa eliminazione delle lenti; tuttavia ciò viene ottenuto in un’elevata percentuale di casi, soprattutto nei difetti lievi. I pazienti di età superiore ai 40 anni, eliminando l’occhiale per lontano dovranno portare occhiali per vicino.
  • Si può sottoporsi a laser ad eccimeri a qualunque età?
    • È bene eseguire il trattamento solo in età adulta, o comunque quando il difetto visivo è stabile e l’occhio non presenti altre patologie rilevanti. E’ quindi necessaria un’attenta visita oculistica per stabilire l’idoneità all’intervento.
  • Occorre una preparazione particolare prima di sottoporsi ad una PRK?
    • Occorre sospendere l’uso delle lenti a contatto almeno 15 giorni prima dell’intervento in caso di lenti morbide, e almeno 1 mese prima in caso di lenti rigide o semirigide; sospendere eventuali terapie locali a base di colliri e pomate ed il trucco alle palpebre almeno tre giorni prima.
  • Occorre ricovero per queste procedure?
    • I trattamenti laser vengono tutti eseguiti in ambulatorio; solitamente il paziente può lasciare il centro laser circa mezz’ora dopo l’intervento.
  • Quanto dura un intervento laser?
    • Solitamente dai 10 ai 15 minuti, per ciascun occhio.
  • I due occhi si possono operare insieme?
    • Sì, è fortemente consigliato. La scelta se operare uno solo o entrambi gli occhi viene comunque fatta dal medico oculista specialista in base alle condizioni refrattive del paziente. Quando i due occhi vengono operati separatamente si lascia trascorrere almeno una settimana tra un intervento e l’altro.
  • Com’è l’anestesia?
    • È a base solo di alcune gocce di collirio, più che sufficienti ad eliminare ogni dolore durante il trattamento. Il paziente potrà avvertire solo una lieve sensazione tattile o qualche lievissimo fastidio.
  • Come si fa a stare fermi durante l’intervento?
    • Il paziente dovrà fissare una luce di riferimento davanti a sé, tenendo ambedue gli occhi aperti. L’occhio che viene operato sarà tenuto aperto dal chirurgo con un apposito strumento, l’altro occhio sarà bendato. I laser di ultima generazione dispongono di un sistema di puntamento chiamato eye-tracker, in grado di seguire anche i più piccoli movimenti involontari dell’occhio durante il trattamento, e quindi di garantire la perfetta esecuzione e centratura dello stesso.
  • Quali disturbi si hanno dopo l’intervento?
    • Se l’occhio è stato trattato in superficie (PRK) si possono avere nelle prime ore dolore, fastidio alla luce, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo. Tali disturbi possono rimanere nei due giorni successivi all’intervento, e tendono a scomparire dopo che il chirurgo asporta la lente a contatto terapeutica.
  • Che cosa bisogna fare dopo il trattamento?
    • La fase postoperatoria è di importanza fondamentale per la buona riuscita del trattamento. Il paziente dovrà stare a riposo almeno due giorni, senza esporsi a sole, vento e aria fredda, e senza strofinare gli occhi per nessun motivo. Dovrà inoltre seguire scrupolosamente la terapia postoperatoria data dal proprio medico oftalmologo, consistente nell’applicazione ripetuta di alcuni colliri nell’occhio operato, facendo bene attenzione a non toccare gli occhi coi flaconi e ad asciugare le lacrime il più lontano possibile dagli occhi (sullo zigomo).
  • Quali precauzioni bisogna prendere dopo il trattamento?
    • Dopo pochi giorni dal trattamento si può riprendere una vita normale, ma è necessario prendere alcune precauzioni:
      ° Indossare all’aperto dei buoni occhiali da sole; a chi esegue il trattamento a ridosso dei mesi estivi è comunque sconsigliata un’esposizione prolungata al sole.
      ° Evitare ambienti fumosi o polverosi.
      ° Evitare di far entrare negli occhi sapone o shampoo.
      ° Non truccare gli occhi per almeno 15 giorni.
      ° Sottoporsi ai controlli previsti dal proprio medico oftalmologo, seguendone con attenzione le indicazioni terapeutiche.
  • Il trattamento lascia conseguenze estetiche sull’occhio o sul viso del paziente?
    • L’avvenuto trattamento laser può essere rilevato (e non sempre…) solo da un medico oculista.
  • Quanto dura l’effetto di un trattamento laser?
    • Se il difetto originario era stabilizzato il risultato ottenuto rimane stabile nel tempo. Molto comunque dipende dal tipo di difetto, dalla sua entità, dalle condizioni dell’occhio, dall’età del paziente e dal tipo di procedura utilizzata.
  • Quanta visione si recupera dopo il trattamento laser?
    • Il trattamento laser può correggere il difetto, ma non modifica l’efficienza visiva del sistema oculare. Quindi, anche se il paziente non avrà più la necessità di portare occhiali, la sua capacità visiva sarà uguale a quella che aveva prima dell’intervento.
  • Quando il trattamento non elimina il difetto, è possibile ritrattare per completare il risultato?
    • Nella maggioranza dei casi è possibile un ritocco, tanto più frequentemente quanto più il difetto iniziale è forte.
  • Perché un consenso informato?
    • Perché le nuove disposizioni in materia sanitaria lo richiedono. Con il consenso informato il paziente prende conoscenza delle modalità e delle finalità dell’intervento, con i vantaggi ed i rischi che esso comporta, e autorizza il medico chirurgo a procedere all’esecuzione dell’intervento stesso.